ESCURSIONI CONSIGLIATE

I maestosi templi dorici, illuminati da un sole intenso, e la lunga fascia costiera, lambita da un mare scintillante, fanno di Paestum un luogo incantevole dove trascorrere le proprie vacanze.
La città antica è strategicamente posizionata a pochi chilometri a sud della costiera Amalfitana e a nord della costiera Cilentana, fungendo da porta del Parco Nazionale del Cilento.
Considerata dall'U.N.E.S.C.O. patrimonio dell'umanità, Paestum rimane, per l'arte, la natura, i sapori e gli eventi che la caratterizzano, tra le più belle città della Magna Graecia da visitare e scoprire.

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Nei mesi di Luglio e Agosto  sarà possibile raggiungere la costiera amalfitana e Capri da Agropoli. 


Nei mesi estivi di luglio ed agosto la partenza dal porto di Agropoli è prevista tutti i giorni alle 8,30 con arrivo ad Amalfi alle 10. 

Il ritorno, invece, è fissato alle 17 con approdo ad Agropoli alle 18,30. 

Da Amalfi sono previste coincidenze per Capri e Positano.

Per gli orari aggiornati si consiglia di consultare il sito web della
Metro del mare
Oppure il sito della
Stazione marittima di Salerno











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Parco Oasi Fiume Alento (km 23) 


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COSTA CILENTANA  - Veduta di Agropoli (8 km)

Terra antichissima - l'attuale conformazione geo-morfologica viene fatta risalire dagli esperti a 500.000 anni fa - il Cilento è un autentico scrigno di tesori. Sistema territoriale molto complesso, questo comprensorio, che costituisce da solo i 2/3 della provincia di Salerno, offre anzitutto al visitatore un centinaio di chilometri di costa, lambita dal mare più limpido della Campania (dati Legambiente) e caratterizzata da un'alternanza di sabbia finissima, scogliere, promontori e grotte scavate nella roccia.
Ma già a pochissimi chilometri dall'immensa distesa del medio Tirreno, si stagliano le vette di un esteso complesso montuoso, le Dolomiti del Mezzogiorno, con sei vette che superano i 1.700 metri. Lungo i declivi collinari, punteggiati qua e là dagli insediamenti umani, quasi tutti antichissimi, piccoli, talvolta microscopici centri di poche centinatia di abitanti, alcuni arroccati come presepi, altri docilmente adagiati sulle dorsali montuose, sorti quasi tutti all'ombra di antichi manieri, santuari o monasteri, si condensano i cultivar tipici, che forniscono gli ingredienti e la materia prima della "Dieta Mediterranea".
La ricca pianura è solcata da numerosi corsi d'acqua di media portata: i più importanti sono il Sele, il Calore, il Tanagro e il Bussento. Lungo il loro corso vive la pacifica lontra, uno dei simboli della spettacolare biodiversità cilentana. Dal dicembre del 1991 il territorio del Cilento e quello, contiguo, del Vallo di Diano sono ricompresi all'interno di un'unica, sterminata oasi naturalistica protetta, riconosciuta Patrimonio mondiale dell'umanità dall'Unesco. I numeri fanno del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, arricchito proprio recentemente dall'istituzione di due oasi marine protette (Punta Licosa, tra Agropoli e Castellabate, e Punta Infreschi, tra Palinuro e Scario) una delle riserve naturali più grandi d'Europa. La superficie complessiva è di 215 mila ettari: il perimetro del Parco comprende ben 7 Comunità montane e ottantasei comuni, in cui vivono complessivamente quasi 250 mila persone, "toccate" dalla grazie della longevità. Qui la vita media è più lunga di quella degli altri abitanti del continente europeo: studi sono in corso, da parte di equipe specializzate di numerose università europee e americane, sulla specificità del cosiddetto "genoma cilentano". Nel Cilento il passaggio della Grande Storia ha lasciato tracce indelebili: universalmente conosciuta come la "Terra del Mito", in epoche remote essa ha ospitato importanti insediamenti greci, lucani, romani.
Oggi all'interno di questo sterminato comprensorio sopravvivono, restituite al loro originario splendore da un'attenta politica di salvaguardia dei Beni Culturali e aperte alla libera fruizione di studiosi, viaggiatori e appassionati, due grandi testimonianze dell'antichità: le aree archeologiche di Paestum e Velia, fari di quella civiltà classica che proprio qui ha conosciuto momenti di significativo sviluppo.
L’offerta turistica si mostra in sintonia con le caratteristiche del territorio: si va dagli hotel di lusso dei Comuni della Costa ai B&B e alle aziende agrituristiche dell’entroterra. Meno noto della più famosa Costiera Amalfitana, il Cilento , soprattutto negli ultimi anni, è riuscito ad imporsi nel panorama dell’offerta turistica in provincia di Salerno e non solo, proprio grazie alla varietà del suo territorio, agli indimenticabili scenari naturali , alla squisita gastronomia tradizionale .

La cucina cilentana si basa infatti su molti prodotti tipici , elaborati sulla base di ricette antichissime, che è possibile gustare oltre che nei numerosi ristoranti tipici cilentani e presso le strutture agrituristiche disseminate nel Cilento, anche in occasione di sagre e fiere organizzate soprattutto durante il periodo estivo. Per ciò che riguarda la costa cilentana , chi ama il mare non può rinunciare ad ammirare le acque limpide e pulite dei numerosi Comuni cilentani insigniti negli anni delle Bandiere Blu e delle Vele di Legambiente.
La costa cilentana comincia da Agropoli e finisce a Sapri , con un’offerta balneare molto varia. Il mare in costiera cilentana si caratterizza infatti per il continuo susseguirsi di tratti di costa raggiungibili soltanto via mare, intervallati da spiagge sabbiose e di facile accesso. Dal caratteristico borgo di Agropoli, passando per Santa Maria di Castellabate , Ascea , Pioppi , Acciaroli , senza dimenticare la splendida Punta Licosa , uno dei primi parchi marini d’Italia, meta degli escursionisti subacquei e di tutti gli amanti della natura incontaminata del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Fino ad arrivare a Palinuro , la più mondana e famosa località balneare del Cilento, che si contraddistingue per spiagge bellissime e una costa ricca di anfratti e grotte marine, tra le quali la più famosa e visitata è senza dubbio la Grotta Azzurra . Una menzione a parte merita l’entroterra cilentano, in particolare la vastissima zona del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Un ambiente naturale ancora intatto e incontaminato, caratterizzato da alture, fiumi, sentieri: luogo ideale per gli amanti delle passeggiate all’aria aperta e del trekking .
Ma il Parco Nazionale del Cilento è anche speleologia, con gli splendidi siti delle Grotte di Castelcivita e le Grotte dell'Angelo a Pertosa. Gallerie, cunicoli, immense caverne: un’atmosfera che le rende uniche al mondo, un vero incanto per la bellezza e le forme delle stalattiti e stalagmiti, affascinanti esempi della fantasia e magia della natura. Mare, natura, enogastronomia, ma anche tanta storia e arte. Il Cilento è infatti la sede dei due siti archeologici che, insieme agli scavi di Paestum , costituiscono il fiore all’occhiello della storia della provincia di Salerno: gli scavi archeologici di Velia , con la rinomata Porta Rosa, e quelli dell’Antica Volcei nel comprensorio di Buccino. Ma le bellezze del Cilento non finiscono qui: la zona cilentana è infatti sede di numerose testimonianze del culto cristiano dei suoi abitanti. La più rinomata e conosciuta nel mondo è senza dubbio la Certosa di San Lorenzo a Padula , il più grande monumento monastico dell’Italia meridionale, dove è possibile visitare, tutto l’anno, non soltanto lo splendido giardino, ma l’immenso e grandioso complesso, con i chiostri, gli altari e gli alloggi dei monaci.

Fonte:  http://www.turismoinsalerno.it/homecilento.htm



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Certosa di Padula (Km 105)


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COSTIERA AMALFITANA - Veduta Positano (Vietri km 50)

Luogo fuori dal comune raccontato prevalentemente per luoghi comuni, la Costiera Amalfitana mette in serissimo imbarazzo chiunque voglia descriverla in maniera originale, senza cadere nel "già detto" o "già scritto".
E quindi, non si può dribblare l'introduzione più banale, che fa obbligatoriamente perno sulla straordinaria bellezza dei posti.
Promontori, fiordi, calette, grotte, panorami mozzafiato: l'approccio alla Divina può essere solo ed esclusivamente estetico, di godimento assoluto. E però, di fronte a questa "terra di là del mare, dove s'incontrano l'onde colle montagne" (Longfellow), una delle prime tentazioni che aggredisce il visitatore è quella dell'ascesi mistica.
Se c'è un posto al mondo dove viene facile far risalire la creazione ad un'unica Intelligenza e Creatività, questo posto è la Costa d'Amalfi.
In realtà, questo minuscolo lembo del territorio salernitano rappresenta la somma di tante specificità che convivono armoniosamente tra loro, in una simbiosi quasi sovrannaturale che fonde suggestioni paesaggistiche e testimonianze d'arte, storia, cultura e civiltà.
Siamo di fronte al trionfo della biodiversità, nell'accezione più ampia del termine: qui ogni metro quadro è baciato dalla tipicità. Discorso che vale tanto per il caratteristico limone, lo "sfusato" amalfitano, quanto per i prodotti dell'artigianato locale, in primis la ceramica artistica di Vietri sul Mare.
Gli echi di assoluto che promanano da tutte queste "unicità" rappresentano il vero mistero, da secoli invano indagato, della Costa d'Amalfi. Di certo non sono sufficienti il sole, il mare e i paesaggi incantevoli a rappresentare compiutamente l'anima del territorio.

Forse l'arché, il principio di tutte le cose, va rintracciato nel "genius loci": Amalfi, Positano, Praiano, Minori, Maiori, senza dimenticare gli altri piccoli centri, non sarebbero mai riuscite a scatenare tante suggestioni se, nel corso dei secoli, la mano dell'uomo non fosse stata tanto ispirata nel plasmare rispettosamente il territorio secondo canoni estetici universali, e universalmente riconosciuti e condivisi. Non si spiegherebbero altrimenti, d'altronde, le belle pagine che sensibilità artistiche diverse, e di differenti culture, hanno dedicato alla Costa d'Amalfi: da Ibsen a Steinbeck, da Boccaccio a Fubini, a Gregorovius. Volendo pagare dazio a un luogo comune, si può dire che la Costiera è un "porto franco dello spirito", intendendo con ciò un posto dove le tensioni del mondo si stemperano, si annullano, e l'uomo è solo di fronte al mistero della sua natura, esaltata da tanto splendore. Trentasette chilometri di costa, direzione sud-nord, dalle porte di Salerno alla penisola sorrentina: in alto lungo il nastro di asfalto, o in basso scivolando sull'acqua ai piedi di quei giganti di roccia, dietro ogni curva si cela una nuova meraviglia, qui tutto è patrimonio dell'umanità

STAZIONE METEO LOCALE ATTIVATA DAL COMUNE DICAPACCIO-PAESTUM
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